"Il corpo è anche direttamente immerso in un campo politico: i rapporti
di potere operano su di lui una presa immediata, l'investono, lo
marchiano, lo addestrano, lo suppliziano, lo costringono a certi lavori,
l'obbligano a delle cerimonie, esigono da lui dei segni. Questo
investimento politico del corpo è legato, secondo relazioni complesse e
reciproche, alla sua utilizzazione economica. È in gran parte come forza
di produzione che il corpo viene investito da rapporti di potere e di
dominio, ma, in cambio, il suo costituirsi come forza di lavoro è
possibile solo se esso viene preso in un sistema di assoggettamento […]:
il corpo diviene forza utile solo quando è contemporaneamente corpo
produttivo e corpo assoggettato. Questo assoggettamento non è ottenuto
coi soli strumenti sia della violenza che dell'ideologia; esso può assai
bene essere diretto, fisico, giocare della forza contro la forza,
fissarsi su elementi materiali, e tuttavia non essere violento; può
essere calcolato, organizzato, indirizzato tecnicamente, può essere
sottile, non fare uso né di armi né del terrore, e tuttavia rimanere di
ordine fisico"
Foucault M., 1993, Sorvegliare e punire, RCS Libri,
Milano, p.29 (ed. or.1975, Surveiller et punir. Naissance de la prison,
Editions Gallimard, Paris).
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