Errando- Maria Lai
C’era
una volta un giovane Re saggio e curioso che voleva conoscere gli usi e i
costumi della
sua gente.
Così
chiese ai saggi della sua corte di percorrere le sue terre riportandogli un
esatto resoconto delle abitudini e delle tradizioni del popolo.
“Andate,
osservate e annotate! Nulla dovrà sfuggirvi!”- disse loro. Ed i saggi
partirono.
Il
Regno era così ampio che i messi tornarono dopo venticinque anni, con
cinquemila volumi.
“Ecco
Maestà, qui sono racchiuse la storia, la cultura e le tradizioni del Regno!”-
disse il più anziano.
Ma il
Re, che invecchiava e non ci vedeva più così bene, capì che non avrebbe fatto
in tempo nemmeno a sfogliarli tutti. Così ordinò ai saggi:
“Tornate
a casa e riducete questa immane opera in qualcosa che io possa sperare di
leggere!”
Così,
dopo dieci anni, i saggi tornarono con mille volumi. Il Re però aveva oramai
sorpassato i settanta anni e sconsolato così li pregò:
“Non
portatemeli neppure, miei saggi! Piuttosto riassumeteli in modo che io possa
ancora goderne…”
I saggi
lavorarono duramente per riassumere ancor di più le tante culture e usanze del
loro popolo, e dopo cinque anni si ripresentarono al palazzo con cento volumi.
Ma il Re ormai era vecchio e sentiva di non aver più molto da vivere.
“Come
potrò mai leggere cento libri in queste condizioni? Vi chiedo un ultimo sforzo
per contentare il vostro Re…”
Così
curvi e sbilenchi, i saggi tornarono a ridurre ancor di più la loro opera. Ma
un giorno ricevettero un messo:
“Affrettatevi,
presto! Il Re è morente!”.
Così i
saggi si guardarono tra loro e scelsero, senza esitare, l’unica sintesi
possibile.
Il
giorno dopo il più giovane di loro corse a palazzo e, giunto dal Re che era in
fin di vita, così gli disse:
“Ecco,
mio Re, il risultato di tutte le nostre ricerche!”
Il
giovane messaggero gli consegnò infine un foglio in cui era scritto:
GLI UOMINI NASCONO, VIVONO E MUOIONO.
“Ah!
- esclamò il Re- Volevo ben dire!” e così dicendo morì.