I nostri spettacoli

La Parabola della Croce Storta 

 

drammaturgia Flavia Gallo
regia Flavia Gallo e Fiona Sansone
con
Chiara Cavalieri, Ottavia Leoni, Chiara Lombardo, Andrea Panichi, Saverio Tavano
musiche originali Ivano Guagnelli e Alessio Contorni
disegno luci Martin Beeretz



  
foto Manuel Colome Perez









Esiste un ulivo torto, così torto che gli abitanti del paese passano il tempo ad immaginare il possibile uso dei suoi legni intricati. Esiste un paese dove non c’è acqua. Ma di questo nessuno ricorda l’origine. Esiste un editto che vieta il pianto al popolo assetato. Ed esiste il vecchio tiranno che muore di morte naturale all’inizio di questa nostra storia e proprio poco prima della grande rivoluzione, tramata e già tesa nel buio clandestino.

Il testo originale è metafora di un Sud indefinito, un luogo di migranze in cui la voce della condizione umana pone interrogativi di senso su questioni che riguardano il comune condividere e abitare un luogo. Giustizia e immaginazione, sacro e poteri costituiti, rivoluzione e vecchiaia sono le parole di questo tentativo di intrecciare una fabula a partire dalla trama segreta del corpo e delle sue immagini.



Bella e Bestia 

 

con Chiara Lombardo e Fiona Sansone
voci Chiara Cavalieri, Ivano Guagnelli
regia Fiona Sansone, Flavia Gallo
drammaturgia Flavia Gallo
disegno musiche  Ivano Guagnelli
sonorizzazioni  MOOD
disegno luci Marco Maione
elementi scenici Katia Titolo
collaborazione artistica Manuela De Angelis
illustrazione Federica De Ruvo

Lo spettacolo è prodotto dall'Associazione Ersilio M. Si realizza nell'ambito del progetto "Portare a vedere", promosso e finanziato dal Teatro di Roma e condotto da Giorgio Testa/Casa dello Spettatore" 
Associazione Ersilio M http://ersilioemme.blogspot.it/p/bella-e-bestia.html
 
illustrazione Federica de Ruvo


Se non vedi non senti,
se non senti non conosci,
se non conosci non ami 


Raccontare la fiaba de La Bella e la Bestia oggi. Perché? La nostra risposta più onesta è una nuova domanda per noi tutti, per le bambine ed i bambini: chi è davvero Bella e chi è davvero Bestia?

Questa fiaba, comparsa per la prima volta nel 1740 per opera della scrittrice francese Madame de Villeneuve e riscritta più volte nel corso dei secoli, racconta la storia di una fanciulla che si innamora di un essere mostruoso. Stiamo quindi inequivocabilmente parlando di una fiaba d’amore.

E allora chi meglio di Amore, la divinità in persona, può aiutarci ad entrare nuovamente in questa trama antica? Così antica da avere nientemeno che in Amore e Psiche, mito contenuto nel IV libro delle Metamorfosi di Apuleio, il suo primo antenato. C’era una volta fa eco a quel primo Erant in quadam civitate apuleiano ed è anche l’inizio di tutte le fiabe, quell’inizio che spalanca le porte del tempo e ci fa incominciare a contare…

E c’è un bosco da attraversare cha fa davvero paura, c’è un castello abitato da mille esseri invisibili e c’è una ragazza appena arrivata in paese alquanto strana che, cammina cammina, deve riuscire a comprendere come fare una delle cose più complicate al mondo: vedere.

Perché per portarsi in salvo, in ogni fiaba, antica o contemporanea che sia, si deve avere pazienza e costanza nella ricerca, coraggio per superare le paure e meraviglia per il lieto fine che stavolta consiste nel riconoscere ciò che ci appare dinanzi e scoprire perché ci sembra tanto diverso da noi.

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